Partecipazione attiva: serve una fase nuova (a cura di Andrea Rolfi)

Analizzando i flussi elettorali degli ultimi anni e, in particolar modo, le percentuali di affluenza al voto nelle elezioni sia locali che nazionali, si percepisce come i cittadini e le cittadine si sentano sempre meno rappresentati dalla politica.

Come evidenziano le tabelle riportate in calce al presente articolo, la percentuale di votanti alle elezioni è andata drasticamente in calando man mano che si susseguivano gli appuntamenti elettorali.

Prendendo in considerazione la percentuale di affluenza per l’elezione della Camera dei Deputati, notiamo come, tra le elezioni politiche del 2006 (che diedero vita al governo Prodi II) e quelle del 2018 (governo giallo-verde), coloro che si sono recati alle urne siano diminuti dell’11% e, in termini assoluti, di oltre cinque milioni di individui.

Per ciò che concerne le elezioni amministrative, il quadro non è affatto migliore. Erroneamente si pensa che le elezioni amministrative siano quelle che portano più elettori ed elettrici alle urne perché il sistema elettorale che permette di votare direttamente il candidato Sindaco rende più forte il legame tra politica e territorio e perché la politica locale è fatta di cose concrete di cui la cittadinanza percepisce le conseguenze nella vita di tutti i giorni.

Prendendo il caso specifico della nostra città, Brescia, si nota come questa affermazione non corrisponda affatto alla realtà. Possiamo infatti notare, mantenendo un lasso di tempo simile a quello tenuto nell’analisi per le elezioni politche, come tra le amministrative del 2008 (che hanno visto prevalere il centrodestra) e le quelle tenutesi nel 2018 (riconferma del sindaco Emilio Del Bono) ci sia stata un’emorragia nell’affluenza al voto pari al 27% e, in termini assoluti, a 40 mila elettori totali in meno. Basti sapere che Del Bono ha trionfato, nel giugno 2018, al primo turno con 44232 voti e il 53%, circa 13 mila voti in più della sua rivale del centrodestra Paola Vilardi. Il suo predecessore Adriano Paroli nel 2008 si impose al primo turno con 61 mila voti e il 51% e, allargando l’analisi all’elezione precedente, Paolo Corsini nel 2003 al primo turno fu sostenuto da quasi 55 mila persone (47%) e fu costretto al ballottaggio per essere riconfermato sindaco.

I numeri testimoniano la disaffezione della cittadinanza dalla politica: nel corso degli anni  i cittadini sono stati depoliticizzati, esclusi dal dibattito, dalle decisioni e chiamati in causa solamente il giorno delle elezioni. Tutto questo, unito all’incapacità delle organizzazioni partitiche di offrire culture politiche durevoli e con una visione lungimirante di società, ha contribuito a far crescere l’astensionismo e l’estraneità rispetto a un sistema che non fa sentire più rappresentati molti tra uomini e donne.

Come cercare di invertire questo preoccupante trend e aumentare la partecipazione?

Un passo nella direzione giusta è stato fatto con l’istituzione, da parte del Comune di Brescia, dei Consigli di Quartiere, ma riteniamo non possa essere sufficiente. Serve una fase nuova, serve una visione, servono scelte radicali che siano in grado di coinvolgere e rimettere il cittadino al centro del pensiero e dell’agire politico.

Cittàperta sostiene che le organizzazioni politiche debbano farsi carico della situazione, mantenere la duplice finalità istituzionale e di mobilitazione, coinvolgere le persone mediante confronti dialogici, dibattiti ed esperienze culturali in senso più ampio. «Bisogna fissare i criteri, i princìpi, le basi ideologiche della nostra stessa critica»(A. Gramsci, Che fare?)e delle nostre proposte. Ci occuperemo quindi, tra le altre cose, di formazione politica e istituzionale, di comunicazione e partecipazione volte a contribuire all’innalzamento culturale delle persone. Organizzeremo momenti di formazione e dibattito che vedranno coinvolte personalità e realtà presenti e operanti sul territorio con delle preparazioni specifiche su temi di politica sia locale che nazionale. I meccanismi della democrazia, seppur complessi, devono essere alla base dell’educazione civica di ognuno.

Non può però essere l’unica via; per riattivare la partecipazione sosteniamo sia necessaria la presenza e il radicamento nelle varie zone della città: occorre tornare nelle piazze, nei giardini, aprirsi alla cittadinanza andando da essa e proponendosi attivamente come collettore di istanze. La proposta politica di Cittàperta è ad ora definita nei principi di base e nelle linee essenziali ma avrà delle zone che si costruiranno insieme ai soggetti che parteciperanno a questa esperienza. Avremo bordi piuttosto che confini, ci interessa la dimensione relazionale nei confronti degli individui, delle altre realtà associative, culturali, politiche con cui intendiamo entrare in contatto e collaborare per il bene comune.

 La proposta, seppur complessa, è attivare spazi di partecipazione attiva affinché le scelte politiche possano essere maggiormente condivise e la cittadinanza possa veramente concorrere alla realizzazione di un’opera o un progetto che ricadrà sul proprio territorio. L’obiettivo è contribure a rivitalizzare, almeno in parte, quella democrazia rappresentativa, pilastro del nostro sistema istituzionale e democratico, che risulta, ormai da diversi anni, entrata in una crisi che in un prossimo futuro potrebbe divenire irreversibile.

ELEZIONI POLITICHE – CAMERA DEI DEPUTATI
AnnoNumero elettoriVotantiPercentuale affluenza
2018*46.505.35033.923.32172,94%
2013*46.905.15435.279.92675,20%
2008*47.041.81437.874.56980,51%
2006*46.997.60139.298.49783,62%
200149.256.29540.085.39781,38%

* dal conteggio sono escluse Valle d’Aosta e circoscrizione Estero

ELEZIONI AMMINISTRATIVE – COMUNE DI BRESCIA
AnnoNumero elettoriVotantiPercentuale affluenza
2018145.12283.27657,40%
2013 Primo turno141.79592.95065,47%
2013 Ballottaggio84.04859,27%
2008145.103123.20584,91%
2003 Primo turno155.570120.01377,14%
2003 Ballottaggio112.47172,30%

Fonte dati: elezionistorico.interno.gov.it