Via Veneto è e dev’essere di tutti i cittadini (a cura di Paolo Gaffurini)

Gentile direttore,

come Cittàperta Brescia vorremmo esprimere il nostro pensiero sul progetto di riqualificazione di Via Veneto, in vista dei due incontri che si terranno lunedì 6 e martedì 7 giugno.

Partiamo dall’osservazione dei fatti che sono e che sempre furono: Corso Zanardelli da asse di scorrimento a cuore del commercio del centro storico, Piazza Duomo da parcheggio a spazio d’incontro, Piazzale Arnaldo da stucchevole carosello motorizzato serale a luogo interamente conviviale. Per citarne solo alcuni. Chi tornerebbe indietro? Eppure le polemiche ci furono anche all’epoca, messe poi a tacere dai numerosi benefici delle trasformazioni.

Come secondo aspetto, troviamo curioso che venga criticato, da cittadini e personalità più o meno note ma senza alcuna competenza nel merito, il lavoro di progettazione svolto da Matteo Dondè, architetto urbanista di fama internazionale, che da decenni opera in questo ambito. Certo, è giusto e doveroso che il comune nel percorso di progettazione, ascolti le istanze dei residenti e dei commercianti che non devono però ritenere che la via sia di loro proprietà. Via Veneto è e deve essere dei cittadini tutti, nessuno escluso.

Il percorso partecipativo poteva essere svolto meglio? Forse sì, ma nessuno può affermare che non vi siano stati incontri di confronto, in seguito ai quali sono state date risposte e motivazioni circostanziate per le decisioni prese.

Usare gli slogan “Brescia non è Copenhagen, Brescia non è Amsterdam” non depone a favore di chi si oppone al progetto. Nemmeno le città prese ad esempio sono sempre state come oggi le vediamo. Hanno subito modifiche e cambiamenti ben più drastici di quelli che vedremo in Via Veneto e nessuno, in quelle città, tornerebbe a volere auto sui marciapiedi, smog e rumore, in tutte le zone dove il traffico è stato limitato e ridotto.

Riteniamo, inoltre, che in un contesto di crisi internazionale sia climatica che politica, in buona parte legata all’utilizzo dei combustibili fossili, essere contrari a questo tipo di progetti denoti scarsa lungimiranza e una visione antiquata di quello che sarà il nostro futuro prossimo.

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